IL "BEVERONE" DI BELLA CONTRO IL CANCRO
Pubblicato il 30/03/2015
Nemmeno fosse un poeta maledetto, la sua opera viene finalmente apprezzata e riconosciuta solamente dopo la sua morte. Fortunatamente il figlio del professor Luigi Di Bella ha portato avanti il metodo del padre ed ora, anche se non esplicitamente, il fatto che venga citato come promettente da un esperto dello IEO di Umberto Veronesi la dice lunga sulla sua validità.

Il fatto è che il suddetto acido è presente in farmaceutica da mezzo secolo e Di Bella lo somministrava già ai suoi pazienti, anche se i suoi irriconoscenti compaesani lo definivano "il beverone di Di Bella". Di Bella includeva da decenni l’acido retinoico nella cura di tutti i tipi di tumore, ritenuto da lui “capace di stimolare l’apoptosi, l’autodistruzione delle cellule neoplastiche”. Con questa affermazione aveva fatto infuriare gli oncologi, secondo cui la sostanza è utile nella sola leucemia promielocitica. Sfidando quelle indicazioni, Di Bella faceva invece un uso ampio dell’acido, diluito in una soluzione a base di vitamina E e beta-carotene, e lo prescriveva per tutti i tumori assieme ad altri farmaci, come continuano a fare i medici dibelliani.
È triste che siano passati tanti anni perchè cadessero le barriere degli interessi di aziende farmaceutiche e Stato, ma finalmente il professore si è preso la rivincita su chi lo screditava.
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