FDI: EMILIA-R. FAVORISCA RICORSO A METODO DI BELLA (Agenzia DIRE)
Pubblicato il 12/01/2020
_13 gen 13:59 - DIRE Reg. Emilia-Romagna_ *REGIONALI. FDI: EMILIA-R. FAVORISCA RICORSO A METODO DI BELLA /FOTO*
TOMASSINI: CALMIERARE FARMACI; BIGNAMI: STOP APPROCCIO IDEOLOGICO(DIRE) Bologna, 13 gen. - Nella campagna elettorale per le regionali dell`Emilia-Romagna, Fdi gioca la carta del (discusso) metodo elaborato da Luigi Di Bella, oggi portato avanti dal figlio Giuseppe, per il trattamento dei tumori: e` il candidato bolognese Lorenzo Tomassini a tirare fuori il tema con una conferenza stampa, affiancato dal parlamentare Galeazzo Bignami.La Regione "faccia la propria parte soprattutto nell`approvvigionamento dei farmaci- propone Tomassini- calmierandone anche i prezzi". La multiterapia proposta da Di Bella fu sperimentata una ventina di anni fa e bocciata dall`Istituto superiore di sanita`. La medicina "cosiddetta ufficiale ha sempre relegato Di Bella al ruolo di stregone", afferma Tomassini, eppure "ancora oggi tantissime famiglie ottengono risultati sbalorditivi a loro spese". Come Fdi "ci facciamo portatori di un`istanza di liberta`", continua il candidato: "Il quesito di fondo che poniamo alla futura amministrazione regionale e al ministero della Sanita` e` per quale motivo si continua ad imporre la terapia chemioterapica anche quando la letteratura scientifica ha detto che non ci sono risposte e nemmeno un miglioramento della qualita` della vita? Se non ho alcun tipo di possibilita` di salvarmi da una patologia, perche` non garantire una multiterapia che invece ha dato tante risposte, costa anche meno e garantisce una migliore qualita` della vita?". Dopo 20 anni "il dibattito su questo fronte dev`essere riaperto", continua Tomassini, il metodo Di Bella "non dev`essere piu` concepito come ultima spiaggia" e la Regione "non deve contribuire a disincentivare il ricorso a questa cura". In particolare, aggiunge Tomassini, bisogna "far cessare il pellegrinaggio verso le farmacie all`estero", a cui "le persone sono costrette a rivolgersi perche` i costi della cura sono proibitivi".I comitati scientifici "finora non sono riusciti a dimostrare che il metodo Di Bella e` inefficace o dannoso", sostiene un`altra candidata di Fdi, Elisa Squerzanti. Da Bologna, quindi, parte l`invito a Bignami di "farsi promotore in Parlamento- spiega Tomassini- di una rivisitazione del percorso che porto` al decreto Bindi del 1998", che norma la prescrizione e la distribuzione dei farmaci inseriti nel metodo Di Bella. "Non vogliamo la giungla ma piu` laicita`", dichiara Bignami: "Il cittadino dev`essere messo nelle condizioni di esercitare la scelta in materia di cure che sia piu` congrua rispetto certo a cio` che e` scientificamente comprovato ma anche alle volonta` di chi quelle cure le deve affrontare". Finora la Regione ha "sconfinato nel pregiudizio ideologico", afferma il parlamentare citando anche il dibattito sul "metodo Zamboni" per la sclerosi multipla. Non si tratta di introdurre "discrezionalita` incondizionata", continua l`esponente di Fdi, ma "dev`essere ribaltato il principio che oggi governa il rapporto tra paziente e sanita`". Sul tema della liberta` di cura "e` palese uno iato profondo rispetto allo storytelling della sanita` emiliano-romagnola efficace, efficiente e d`eccellenza", attacca Bignami, perche` "la burocrazia di viale Aldo Moro" crea "grosse difficolta`". In conferenza stampa prende la parola Carmen Bevilacqua, spiegando di essere madre di un ragazzo (oggi 28enne) colpito da tumore cerebrale. "Mio figlio non era piu` operabile" e si ritrovo` "orfano di cure ufficiali", afferma la donna: "Avremmo dovuto seppellirlo nel 2014" e invece "si e` salvato con la cura Di Bella". (Pam/ Dire13:59 13-01-20 .NNNN
TOMASSINI: CALMIERARE FARMACI; BIGNAMI: STOP APPROCCIO IDEOLOGICO(DIRE) Bologna, 13 gen. - Nella campagna elettorale per le regionali dell`Emilia-Romagna, Fdi gioca la carta del (discusso) metodo elaborato da Luigi Di Bella, oggi portato avanti dal figlio Giuseppe, per il trattamento dei tumori: e` il candidato bolognese Lorenzo Tomassini a tirare fuori il tema con una conferenza stampa, affiancato dal parlamentare Galeazzo Bignami.La Regione "faccia la propria parte soprattutto nell`approvvigionamento dei farmaci- propone Tomassini- calmierandone anche i prezzi". La multiterapia proposta da Di Bella fu sperimentata una ventina di anni fa e bocciata dall`Istituto superiore di sanita`. La medicina "cosiddetta ufficiale ha sempre relegato Di Bella al ruolo di stregone", afferma Tomassini, eppure "ancora oggi tantissime famiglie ottengono risultati sbalorditivi a loro spese". Come Fdi "ci facciamo portatori di un`istanza di liberta`", continua il candidato: "Il quesito di fondo che poniamo alla futura amministrazione regionale e al ministero della Sanita` e` per quale motivo si continua ad imporre la terapia chemioterapica anche quando la letteratura scientifica ha detto che non ci sono risposte e nemmeno un miglioramento della qualita` della vita? Se non ho alcun tipo di possibilita` di salvarmi da una patologia, perche` non garantire una multiterapia che invece ha dato tante risposte, costa anche meno e garantisce una migliore qualita` della vita?". Dopo 20 anni "il dibattito su questo fronte dev`essere riaperto", continua Tomassini, il metodo Di Bella "non dev`essere piu` concepito come ultima spiaggia" e la Regione "non deve contribuire a disincentivare il ricorso a questa cura". In particolare, aggiunge Tomassini, bisogna "far cessare il pellegrinaggio verso le farmacie all`estero", a cui "le persone sono costrette a rivolgersi perche` i costi della cura sono proibitivi".I comitati scientifici "finora non sono riusciti a dimostrare che il metodo Di Bella e` inefficace o dannoso", sostiene un`altra candidata di Fdi, Elisa Squerzanti. Da Bologna, quindi, parte l`invito a Bignami di "farsi promotore in Parlamento- spiega Tomassini- di una rivisitazione del percorso che porto` al decreto Bindi del 1998", che norma la prescrizione e la distribuzione dei farmaci inseriti nel metodo Di Bella. "Non vogliamo la giungla ma piu` laicita`", dichiara Bignami: "Il cittadino dev`essere messo nelle condizioni di esercitare la scelta in materia di cure che sia piu` congrua rispetto certo a cio` che e` scientificamente comprovato ma anche alle volonta` di chi quelle cure le deve affrontare". Finora la Regione ha "sconfinato nel pregiudizio ideologico", afferma il parlamentare citando anche il dibattito sul "metodo Zamboni" per la sclerosi multipla. Non si tratta di introdurre "discrezionalita` incondizionata", continua l`esponente di Fdi, ma "dev`essere ribaltato il principio che oggi governa il rapporto tra paziente e sanita`". Sul tema della liberta` di cura "e` palese uno iato profondo rispetto allo storytelling della sanita` emiliano-romagnola efficace, efficiente e d`eccellenza", attacca Bignami, perche` "la burocrazia di viale Aldo Moro" crea "grosse difficolta`". In conferenza stampa prende la parola Carmen Bevilacqua, spiegando di essere madre di un ragazzo (oggi 28enne) colpito da tumore cerebrale. "Mio figlio non era piu` operabile" e si ritrovo` "orfano di cure ufficiali", afferma la donna: "Avremmo dovuto seppellirlo nel 2014" e invece "si e` salvato con la cura Di Bella". (Pam/ Dire13:59 13-01-20 .NNNN